Alessio Mannino by VVOX.IT
Alfredo Belluco, ex imprenditore di 63 anni, é presidente veneto e vicepresidente nazionale di Confedercontribuenti. Vulcanico, polemico, sempre in giro per il Veneto a condurre la sua battaglia contro l’usura bancaria elo strapotere della finanza sull’economia, la sua associazione si occupa di controversie con le banche, fornendo assistenza e consulenze. Dopol’intervista al docente e mediatore finanziario Emanuele Carluccio di ieri, lo abbiamo sentito per commentare le ultime novità sulle popolari venete. Alla vigilia del corteo che si terrà domani a Treviso, organizzato dal Coordinamento “Don Enrico Torta” (dal nome del parroco di Mestre che lo guida), per tenere viva la protesta per l’azzeramento dei risparmi dei 205 mila soci di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca.
Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca sono state “salvate” dall’intervento di un fondo interbancario ispirato dal governo, Atlante. Lei era per il no alla spa e alla Borsa. Ora che la strada é tracciata, come dovrebbe agire secondo lei Atlante per ridurre al minimo i danni per i soci e per i clienti?
Il fondo Atlante non potrà ovviamente operare con spirito caritatevole, in quanto dovrà rispondere agli azionisti che sono le banche, Intesa Sanpaolo e Unicredit in testa, Cassa Depositi e Prestiti, Poste Vita, assicurazioni, Bcc e perfino le fondazioni bancarie. Il suo ruolo è l’esatto contrario dei nostri obiettivi. Dovrà gestire i crediti in sofferenza ed escutere una miriade di ipoteche a garanzia. Il vero problema sono proprio le “sofferenze” stesse, che noi stimiamo non certe ed esigibili, almeno nel 85% dei casi, per tutta una serie di illeciti contrattuali e contabili, e non solo per Veneto Banca e Popolare di Vicenza.
C’é il problema, che include in primis il Banco Popolare di Verona e per la verità l’intero sistema bancario italiano (ed europeo), dello smaltimenti dei crediti in sofferenza, specie delle imprese, e in particolare di quelle grandi. Lei sostiene che sia una “truffa”. Perchè? Non é forse la logica del credito e del debito, su cui si fonda l’economia?
Noi di Confedercontribuenti Veneto possiamo tranquillamente affermare che a tutte le banche, specialmente alla Banca Popolare di Verona, gruppo Banco Popolare, gli Npl (sofferenze o crediti detriorati) sono contestabili 9 su 10, per le commissioni di massimo scoperto e soprattutto per una commissione-truffa di proporzioni colossali da 10 a 600 euro al giorno, denominata “indennità di sconfinamento” che ha fatto scivolare oltre la soglia dell’usura tutti gli importi medio bassi. Consigliamo quindi di non pagare nessuna banca e di analizzare qualsiasi rapporto bancario, sia esso mutuo, conto corrente, derivato, leasing ecc. Approfitto per dire che il 9 novembre, a Padova, verrà celebrato un processo per usura aggravaya, che vedrà sul banco degli imputati tre direttori di filiale e due banche. Il gup ha chiesto al pm di verificare le responsabilità dei vertici. Abbiamo chiesto le dimissioni del presidente della Camera di Commercio di Padova Fernando Zilio e del vicepresidente Sergio Gelain, che ha detto in pubblico ad Arzergrande:”La lobby bancaria è troppo forte per essere combattuta”. Una frase che si commenta da sola.
Nella legge sulle banche è stato approvato il cosiddetto “patto marciano”, per cui le imprese finanziate dalla banche potranno (dovranno?) concordare la cessione di beni immobili a garanzia in caso di inadempienza. Lei é molto critico su questo provvedimento. Può spiegarcene i motivi?
E’ un ennesimo regalo alle banche. Contro questa legge promuoveremo un referendum abrogativo, perchè riteniamo assurda la violazione dell’art. 2744 del codice civile che vieta il “patto Marciano” e il diritto costituzionale di agire in giudizio in difesa dei propri diritti. Su questo faremo le barricate.
Lei fa parte del fronte dei risparmiatori delle banche venete che contestano, con varie iniziative, le decisioni dei loro vertici. Guardando ai risultati, non avete la sensazione, ogni tanto, di combattere contro i mulini a vento?
Credo che se avessi avuto il problema di combattere contro i mulini a vento, non avrei iniziato, nel lontano 1989, la mia personale e vittoriosa battaglia contro le banche, sfociata poi, da molti anni, nella difesa e tutela dei risparmiatori e imprenditori. Non guardo mai l’avversario che ho davanti. L’importante sono le ragioni e gli argomenti.
E’ daccordo con l’analisi fatta da un altro esponente del coordinamento “Don Torta”, Patrizio Miatello, che vede negli accordi di Basilea e nello strapotere della Bce il disegno a monte per spolpare la ricca torta del risparmio veneto e prendersi le banche di questo territorio per una ciotola di riso?
Certamente. Patrizio Miatello è un ottimo combattente e studioso della materia. E’ lui il simbolo vero del riscatto e della battaglia dei risparmiatori che si sta portando avanti, oltre naturalmente a Don Enrico, Tiziana D’Andrea, all’avvocato Arman e molti altri. Il disegno criminoso di espropriare il popolo veneto, ma anche di altre regioni italiane, in palese violazione dell’articolo 47 della Costituzione, è partito da molto lontano. Con le dovute cautele del governo e delle autorità monetarie, italiane ed europee, si poteva “risparmiare” ad una moltitudine di “truffati” di venire coinvolta. Purtroppo c’è chi ha scelto di “uscire dalla porta di servizio” come dice sempre don Enrico, e noi abbiamo il dovere di fare di tutto per impedirlo. Laura Schiavo, moglie di un martire suicida a 40 anni, donna coraggiosa, ha deciso di lottare con noi di Confedercontribuenti Veneto in questa battaglia di civiltà, in difesa dei più deboli, affinchè altri non si lascino andare.
Quali sono, invece, le specifiche responsabilità dei gestori veneti delle banche venete, da Zonin e Consoli in giù?
Secondo me erano una grande associazione per delinquere di stampo bancario, finalizzata ad una moltitudine di reati. È ovvio che ai vertici di entrambe le banche vanno ascritto le maggiori responsabilità, ma sono coinvolti tutti i soggetti che hanno piazzato le quote, come fossero migliori dei titoli di Stato.